6 febbraio 2014

Ricordi e scene memorabili: Dal 2000 al 2005



Il bicchiere d’acqua  (SWADES – 2004)
Un bicchiere d’acqua il confine che Mohan (Shahrukh Khan) varca con un semplice “si”, la trasformazione da viaggiatore a figlio di quel territorio, un "si" che abbatte le barriere ma porta con se nuove responsabilità. Se ci sono scene capaci di rivoluzionare l’intera percezione che abbiamo di un film questa è una di quelle. Swades, pellicola alquanto sottovalutata sia nella carriera di Ashutosh Gowariker che in quella di Shahrukh , è un film che parte lento, ma da quel momento tutto cambia e ogni singola immagine sarà destinata a rimanere nella memoria.



"Maar dala"  (DEVDAS – 2002)
Una scena non è abbastanza per ricordare un film così spettacolare come Devdas. Impossibile dimenticare l’incantevole ingresso di Paro (Aishwarya Rai), l’arrivo di Devdas (Shahrukh Khan) dall’Inghilterra, l’elaborata picturization notturna di "Morey Piya", meglio scegliere la commovente scena finale o il seducente primo incontro tra il protagonista e Chandramukhi?  Combattuta scrivo "Maar Dala", per la sua perfezione estetica ed emotiva, per la cura con cui il regista ha seguito ogni dettaglio, dal più leggero battito di ciglia al più sottile scintillio. Madhuri Dixit all’ennesima potenza, e Bhansali illuminato di Grazia.



La fiera  (KABHI KUSHI KABHIE GHAM  - 2001)
Anjali (Kajol) fraintende le attenzioni del ricchissimo Rahul (Shahrukh Khan) e crede che il ragazzo stia cercando di avvicinarla per comprare il negozio del padre. Corrono veloci e simpatici scambi di battute fino a che in un attimo la sensualità trabocca e il reciproco amore, con un gesto soltanto, è dichiarato. Corre il sogno ad occhi aperti di Anjali sulle note di “Suraj Hua Maddham” ma un brusco risveglio le ricorda che lei appartiene a Chandni Chowk e che forse l’illusione non è destinata a durare. 




L’intimità   (BLACK  - 2005)
Sanjay Leela Bhansali sceglie coraggiosamente di introdurre un momento di intimità tra il personaggio di Michelle, una ragazza sordo-cieca, e il suo maestro Debraj.  La classe di Amitabh Bachchan e di Rani Mukherjee, unita all’attenta supervisione del regista, hanno permesso a questa scena di sorpassare le polemiche e diventare indimenticabile.




“Kajaraa re”   (BUNTY AUR BABLI – 2005)
La seducente coreografia di Vaibhavi Merchant e la voce di Sunidhi Chahuahn ben si abbinano all’eleganza innata di una bellissima Aishwarya Rai. Molto prima del matrimonio tra Aish – Abhishekh il clan dei Bachchan, completo di Big B, si esibisce in un numero che da solo vale tutto il film. Kajaraa re, Kajaraa re... tere kaare kaare naina…



Le pareti sporche   (MAQBOOL - 2003)
Non perdo occasione di dichiarare nuovamente il mio amore a Vishal Bhardwaj e sono convinta che anche Shakespeare andrebbe fiero del suo ottimo  adattamento cinematografico di Macbeth.  Mentre il film si avvia verso il finale Nimmi (Tabu) perde la testa e diviene ossessionata dalle sue allucinazioni, la fragilità emerge e la coscienza sporca inizia a torturarla.




Sguardi incandescenti   (ASHOKA – 2001)
Un incontro di sguardi capace di mozzare il fiato per qualche buon secondo è quello immortalato da Santosh Sivan nel suo lungometraggio Ashoka.  Ai piedi di una cascata, circondati da un paesaggio verdissimo, Kaurwaki (Kareena Kapoor) canta e gioca con l’acqua del torrente prima che i suoi occhi incontrino lo sguardo di Ashoka (Shahrukh Khan). Meraviglioso.





La nostalgia   (DIL CHAHTA HAI  - 2001)
Indecisa anche qui se scegliere la scena in cui un inizialmente scettico Akash (Aamir Khan) si lascia trasportare dall’opera lirica a cui sta assistendo e capisce di essersi innamorato di Shalini (Preity Zinta), o il momento in cui sempre Akash, questa volta in macchina bloccato nel traffico, si volta intorno e vede dei gruppetti di ragazzi ridere e scherzare, rivede se stesso al fianco di Sam (Akshaye Khanna) e Sid (Saif Ali Khan) e sente che la fine di quell'amicizia è stato un errore tremendo, oltre che un’occasione sprecata.  Vada per la seconda: la nostalgia.




Shekhar  aspetta che Mahalakshmi prema il grilletto  (KHAKEE  - 2004)
Una scena infarcita di melodramma ma così efficace che da sola è stata capace di farmi amare l’intero film. Il finale di Khakee ci mostra il protagonista (Akshay Kumar), spogliato della sua energia e del suo coraggio, pronto per affrontare la morte ma con un ultimo desiderio: vuole che sia per mano della donna che l’ha tradito, una favolosa Aishwarya Rai in un inedito ruolo da dark lady. 





La scelta di Radhe  (TERE NAAM – 2003)
Radhe è stato un personaggio molto insolito nella carriera di Salman Khan, una superstar a tutto tondo poco abituata ad interpretare ruoli drammatici, eppure, in Tere Naam, remake del tamil Sethu, Sallu riesce a mantenere il passo e la sua perfomance è in grado di competere con quella dell’attore originale (nientedimeno che Vikram!!). Potente ma carica di tristezza la scena finale in cui Radhe , sopraffatto dal dolore per la perdita di Nirjhara (Boomika Chawla), resta impassibile di fronte agli abbracci dei familiari e rientra nel furgoncino che lo riporterà al manicomio. 



Il matrimonio segreto (PARINEETA - 2005)
Una pellicola magnetica e intensa al pari della sua protagonista: Vidya Balan, un debutto e un istantaneo colpo di fulmine globale. La scena del matrimonio segreto tra Lalita (Vidya Balan) e Shekhar (Saif Ali Khan) è probabilmente una delle sequenze più passionali mai girate, sanguigna ma assolutamente chic, cuore pulsante di tutta la trama.